Seggiolini antiabbandono obbligatori

Seggiolini anti abbandono obbligatori

Spesso i ritmi intensi di una quotidianità fatta di continui impegni possono portare a trascurare i propri affetti. Talvolta tale trascuratezza si traduce in dimenticanze che possono trasformarsi in vere e proprie tragedie familiari, come nel caso di bambini dimenticati da soli all’interno dell’auto.

La cronaca riporta diversi casi di questo tipo, ultimo ma non ultimo quello avvenuto appena pochi mesi fa a Catania che è stato causa della morte di un bambino dimenticato dal padre nell’auto sotto il sole. La dinamica in questi casi tende ad essere sempre la medesima: un’amnesia dissociativa transitoria che causa al genitore un vuoto di memoria temporaneo, una sorta di black-out che colpisce quando si è al volante presi da mille e più pensieri.

Le conseguenze sono ben note: la morte coinvolge non solo il bambino, ma anche il genitore che, preso dai sensi di colpa, difficilmente potrà tornare a condurre una vita normale.

Sebbene alcune volte sia difficile comprendere fino in fondo questi eventi, la cronaca ci ricorda che si tratta di fatti che accadono più spesso di quanto non si voglia credere.

Da questo nasce l’urgenza di avvalersi di adeguati sistemi di sicurezza e allarme che possano aiutare a prevenire l’abbandono dei bambini in auto. A tal proposito ci ha pensato la legge n.117 del 1° Ottobre 2018 a disporre l’installazione seggiolini antiabbandono, ovvero dispositivi luminosi e acustici in caso di presenza di bambini di età inferiore ai quattro anni nel veicolo.

A partire dal 7 Novembre 2019 l’utilizzo di questi seggiolini antiabbandono è diventata obbligatoria.

L’art. 172 del Codice della Strada, “Uso delle cinture di sicurezza e dei sistemi di ritenuta e sicurezza per bambini” riporta che: al comma 1-bis. Il conducente dei veicoli delle categorie M1, N1, N2 e N3 immatricolati in Italia, o immatricolati all’estero e condotti da residenti in Italia, quando trasporta un bambino di età inferiore a quattro anni assicurato al sedile con il sistema di ritenuta di cui al comma 1, ha l’obbligo di utilizzare apposito dispositivo di allarme volto a prevenire l’abbandono del bambino, rispondente alle specifiche tecnico-costruttive e funzionali stabilite con decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.

In Italia è attualmente possibile disporre di seggiolini antiabbandono con dispositivo incorporato o dispositivi universali da inserire nel proprio seggiolino. In quest’ultimo caso il funzionamento avviene tramite bluetooth o attraverso cavo da collegare all’accendisigari del veicolo.

Il decreto introduce tuttavia la possibilità di un terzo dispositivo, accessorio o di base, da comprendersi nel fascicolo di omologazione dell’automobile.

In linea generale, i sistemi di sicurezza dei seggiolini antiabbandono obbligatori prevedono l’attivazione automatica del dispositivo e l’emissione di segnali visivi e acustici o visivi e aptici sia all’interno che all’esterno dell’autovettura, per aiutare così a segnalare la presenza del bambino una volta spento il veicolo.

I dispositivi di allarme comprendono anche la funzione di invio notifiche tramite cellulare.

A coloro che devono ancora procedere all’acquisto dei seggiolini antiabbandono obbligatori, grazie alla legge di Bilancio 2019, di un contributo del valore di 30 euro, erogabile fino all’esaurimento risorse disponibili, pari a 1 milione nel 2020.

È molto probabile tuttavia tale contributo venga erogato solo ai primi richiedenti e che, quindi, non tutti potranno goderne.

In tema di seggiolini antiabbandono obbligatori, si rischia la multa nei seguenti casi:

  • Se non di dispone del sistema di sicurezza antiabbandono.
  • Se si dispone di un sistema di sicurezza antiabbandono non autorizzato dal produttore.
  • Se si dispone di un sistema di sicurezza non conforme ai requisiti richiesti.
  • Se si dispone di un dispositivo di sicurezza tramite bluetooth, ma quest’ultimo o la relativa app risultano inattivi o non funzionanti.

Nei casi sopracitati si rischia una sanzione amministrativa dagli 83 ai 333 euro e una decurtazione di cinque punti patente.

È tenuto a provvedere al pagamento il conducente del veicolo o chiunque sia responsabile del minore presente nell’auto.

Qualora si dovesse incorrere in una seconda sanzione relativa ai sistemi di sicurezza antiabbandono a meno di due anni dalla prima multa, oltre alla multa è prevista la sospensione della patente a partire da 15 giorni fino a 2 mesi.

Nel caso si utilizzi un seggiolino antiabbandono dotato di un sistema non autorizzato da produttore, si rischia invece una sanzione amministrativa dai 40 ai 162, come recita il comma 11 dell’articolo 172 sulle alterazioni dei sistemi di ritenuta.

Relativamente alla manutenzione dei seggiolini antiabbandono obbligatori, le dotazioni comprendono:

  • Una batteria generalmente con un’autonomia di 3/4 anni circa. Spesso difficile da sostituire, occorre in tal caso rivolgersi al produttore.
  • Un software da monitorare rispetto ai possibili aggiornamenti e sviluppi tecnologici degli smartphone.

Oltre all’utilizzo di seggiolini antiabbandono obbligatori, è possibile ricorrere ad alcuni piccoli accorgimenti che possono aiutare a monitorare il bambino durante i tragitti in auto:

  • Comunicare con il bambino
  • Tenere spenta la radio
  • Lasciare vicino al seggiolino oggetti indispensabili come il portafoglio o le chiavi
  • Puntare una o più sveglie sul cellulare

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Cosa dicono di noi e di come lavoriamo.

Pietro

Quando divenni cliente di Infortunistica Veneta ero sul letto di un ospedale: a seguito di un terribile incidente stradale la mia vita era appesa a un filo. A seguito di un forte trauma a una vertebra cervicale e una lesione spinale la mia aspettativa di tornare a camminare era bassissima.

Giuseppe

Mi chiamo Giuseppe, ho 53 anni e mia madre è morta per un’infezione ospedaliera. Nel 2013 aveva 85 anni: un giorno cadde in casa, si ruppe un femore, fu ricoverata in un ospedale della provincia di Bologna e subì quello che può essere considerato un intervento di routine.

Paola

Il vero risarcimento per la morte di mio fratello è stata l’umanita! Un incidente stradale mi ha strappato mio fratello. Sono stati giorni, mesi e anni terribili e oggi, ancora, non riesco a parlarne senza soffrire profondamente per l’ingiustizia terribile per quello che successe.

Pietro

Mi chiamo Pietro Orlando, avevo 63 anni, e finalmente mi stavo godendo la pensione, quando un incidente stradale d’un tratto mi ha cambiato la vita. Una macchina che attraversava il paese nel senso opposto al mio, ha mancato una precedenza e svoltando mi ha colpito in pieno.

Ermanno

Mi chiamo Fogli Ermanno e sono un cliente riconoscente a Infortunistica Veneta. Avevo 32 anni, ero fermo a uno stop pronto a immettermi sulla Romea, quando come un fulmine che squarcia il cielo mi piombò addosso un camion che aveva perso il controllo.

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