Risarcimento vittime del dovere
Purtroppo, il fenomeno delle "vittime del dovere" risulta ancora oggi sottostimato. Nonostante l'esistenza di una normativa che prevede un risarcimento vittime del dovere adeguato, sono molti i casi di operatori delle forze dell'ordine, pompieri, militari e altri lavoratori esposti a rischi durante l'espletamento delle proprie funzioni che non riescono a ottenere prontamente il giusto indennizzo.
Ciò può dipendere da vari fattori, ad esempio il mancato riconoscimento immediato del nesso di causalità tra l'infortunio sul lavoro e le menomazioni riportate, la difficoltà nell'ottenere la documentazione sanitaria necessaria, la scarsa consulenza sui propri diritti. Non da ultimo, la farraginosità delle procedure burocratiche può allungare e complicare i tempi per l'erogazione degli emolumenti spettanti.
Di fronte a queste problematiche, risulta strategico rivolgersi sin da subito ad un soggetto specializzato come un'Agenzia Infortunistica Stradale strutturata e competente nella specifica materia, come ad esempio Infortunistica Veneta. Grazie alla propria esperienza pluriennale nel campo del risarcimento danni, una simile realtà è in grado di farsi carico prontamente della pratica, assistendo la vittima del dovere in tutte le fasi del percorso volto ad ottenere, in tempi brevi, tutti gli emolumenti spettanti di diritto.
Un'agenzia infortunistica specializzata può inoltre valutare l'esistenza di ulteriori tutele e prestazioni non immediatamente rilevabili, massimizzando così l'indennizzo ottenibile. Affidandosi a professionisti del settore è inoltre possibile accelerare l'iter istruttorio evitando lungaggini burocratiche, e ricevere assistenza legale in caso di contestazioni o ricorsi da parte dell'ente erogatore dei benefici.
Vittime del dovere: chi sono
Con l'espressione "vittime del dovere" si intendono i dipendenti pubblici appartenenti alle forze dell'ordine, magistratura, vigili del fuoco ed esercito che hanno subito invalidità permanenti o sono deceduti nello svolgimento delle mansioni istituzionali. Rientrano in questa categoria i militari, gli agenti e i funzionari di polizia, i magistrati, i pompieri e in generale chiunque ricopra un ruolo di pubblica sicurezza e tutela dell'incolumità dei cittadini.
Queste figure professionali, nell'espletamento dei loro compiti d'istituto quali il contrasto alla criminalità, l'ordine pubblico, i soccorsi in caso di calamità o il pattugliamento di installazioni sensibili, possono andare incontro al rischio di subire infortuni anche molto gravi come lesioni permanenti o il decesso. Eventi che possono verificarsi durante operazioni di polizia, nel corso di interventi di soccorso nelle emergenze, in conseguenza di attacchi criminali o di atti di terrorismo.
Il concetto di "vittime del dovere" ricomprende anche i militari e dipendenti civili italiani o esteri che, a causa di patologie o infermità contratte in missioni operative svolte sia sul territorio nazionale che all'estero, abbiano riportato un'invalidità permanente come risultato diretto dell'esposizione a condizioni operative o ambientali particolari.
Pertanto, in base alla normativa vigente in materia di risarcimento vittime del dovere e di infortunio sul lavoro risarcimento, queste categorie di lavoratori che subiscono menomazioni fisiche o il decesso nell'esercizio delle proprie mansioni possono beneficiare di una tutela legale, economica e previdenziale specifica in ragione del rischio cui sono esposti nello svolgimento delle loro attività di pubblica utilità.
Risarcimento vittime del dovere: i benefici previsti
La normativa vigente in materia di "risarcimento vittime del dovere" prevede una serie di tutele economiche e previdenziali per risarcire coloro che, nello svolgimento delle attività istituzionali, abbiano riportato menomazioni permanenti o il decesso. Nel dettaglio, le vittime del dovere con invalidità non inferiore al 25% hanno diritto a un assegno vitalizio mensile che varia in base alla gravità dell'infermità, erogato direttamente dall'Inps.
Previsto anche un assegno vitalizio del valore compreso tra 258,23€ e 500,00€, non reversibile e non soggetto a IRPEF, spettante alle vittime del dovere e agli equiparati con invalidità non inferiore al 25% oltre che ai familiari dei deceduti. A questo si aggiunge un'elargizione economica una tantum commisurata al grado di invalidità riportato.
In caso di decesso, ai familiari spetta un trattamento di reversibilità maggiorato di due annualità, oltre ad altri emolumenti straordinari quali borse di studio e incentivi al collocamento lavorativo.
È previsto anche un assegno vitalizio “speciale” a cadenza mensile pari ad €. 1.033, non soggetto ad IRPEF e non reversibile, valido anche per gli equiparati con validità pari o superiore al 25% (spetta anche ai familiari dei deceduti).
A ciò si aggiungono esenzioni fiscali IRPEF sugli assegni, revisioni del grado d'invalidità in presenza di aggravamenti, esoneri dal pagamento dei ticket sanitari e priorità di accesso alle prestazioni assistenziali.
Tale articolato quadro di tutele economiche garantite dalla legge intende riconoscere alla categoria delle vittime del dovere uno speciale status, dovuto al rischio cui sono quotidianamente esposti nell'espletamento delle loro funzioni di pubblica utilità.