Sinistro da turbativa: come ottenere il risarcimento in caso di incidente senza urto
La tipologia di incidente stradale nota come "sinistro da turbativa", caratterizzata dall'assenza di un contatto materiale tra i veicoli ma comunque da un'interferenza alla normale conduzione di uno di essi, risulta essere un fenomeno assai più esteso rispetto al più conosciuto incidente con scontro.
Secondo i dati diffusi dall'Istat nel suo ultimo report sulla sinistrosità stradale in Italia, relativi al triennio 2018-2020, quasi il 60% degli incidenti rilevati rientra nella casistica del sinistro da turbativa, a fronte di "solo" il 40% circa rappresentato dagli impatti veri e propri. Numeri analoghi, se non addirittura superiori, si riscontrano nelle analisi condotte da enti analoghi negli altri principali Paesi europei come Francia e Germania.
Sempre l'Istat evidenzia inoltre come negli ultimi anni la percentuale di sinistri riconducibili a una turbativa, piuttosto che a un urto, sia andata costantemente aumentando a causa di fattori quali la maggior circolazione di veicoli e la presenza di una complessità crescente nei contesti stradali. Tali dati confermano dunque l'assoluta rilevanza che il sinistro da turbativa, inteso come incidente senza impatto, riveste oggi nel panorama infortunistico stradale.
Sinistro da turbativa: una definizione esatta
Il sinistro da turbativa rappresenta una tipologia di incidente stradale che, seppur privo di un impatto diretto tra i veicoli coinvolti, determina comunque un danno rilevante da indennizzare. Si distingue dal classico incidente con scontro per l'assenza dell'urto fisico tra i mezzi, ma comporta in ogni caso una turbativa alla normale circolazione stradale che può condurre a conseguenze dannose.
La locuzione "sinistro da turbativa" non trova origine in disposizioni normative codificate, bensì ha avuto uno sviluppo giurisprudenziale a partire dall'interpretazione dell'articolo 2054 del codice civile, il quale disciplina la responsabilità del conducente per i danni prodotti durante la guida di un veicolo terrestre. In particolare, la norma non subordina espressamente il diritto al risarcimento alla presenza di un impatto materiale tra i mezzi, permettendo di ricomprendere anche le fattispecie in cui una manovra improvvisa abbia turbato la circolazione senza urto.
Sulla base di tale fonte, la dottrina ha definito "sinistro da turbativa" quell'incidente stradale nel quale, pur in assenza di scontro, la condotta colposa di uno dei conducenti abbia creato intralcio o disagio alla marcia dell'altro veicolo, costringendolo ad improvvise deviazioni di percorso che abbiano generato danni. Un chiaro esempio è rappresentato da un veicolo che svoltando repentinamente costringe l'altro a una brusca frenata o sterzata per evitarlo, finendo contro un ostacolo.
Sinistro da turbativa rappresenta dunque l'evento lesivo decorrente da una manovra anomala che ha perturbato la circolazione anche se non ci sono stati urti, con turbativa intesa come disagio o intralcio anomalo alla normale conduzione del mezzo. Il danneggiato deve quindi dimostrare, anche ricorrendo a una perizia, come l'incidente è causato dalla condotta colposa dell'altro veicolo. È in questi casi che può risultare utile rivolgersi ad un'agenzia infortunistica stradale che, disponendo di personale e strumenti idonei, è in grado di ricostruire compiutamente la dinamica del sinistro da turbativa al fine di ottenere il dovuto risarcimento danni.
Ricostruzione della dinamica e accertamento delle responsabilità
Uno dei principali ostacoli nella gestione di un sinistro da turbativa riguarda la mancanza di un contatto diretto tra i mezzi coinvolti, che rende molto più complessa la ricostruzione della dinamica incidentale ai fini dell'accertamento delle responsabilità.
Laddove nell'incidente stradale classico le prove materiali dell'urto permettono di far luce sull'esatta sequenza degli eventi, nel sinistro da turbativa è invece necessario fare affidamento su altri elementi per dimostrare in modo inequivocabile il nesso di causalità tra la condotta di uno dei conducenti e il danno prodotto.
Risulta pertanto fondamentale, già sul luogo dell'incidente, acquisire ogni utile informazione attraverso rilievi, monitoraggi e documentazione fotografica. Particolare attenzione va posta ad aspetti quali la posizione dei veicoli, la segnaletica stradale, le eventuali tracce di frenata, oltre naturalmente al resoconto dei testimoni oculari, il cui ricordo dei fatti è ancora fresco.
Successivamente è decisiva una perizia tecnica affidata ad un esperto in sinistri stradali, che analizzando criticamente tutti gli elementi raccolti sia in grado di ricostruire in modo scientificamente valido l'esatta dinamica dell'incidente, indicando con precisione quale comportamento sia stato la causa primaria del sinistro da turbativa e del risarcimento conseguente.
Solo una ricostruzione chiara ed inequivocabile permetterà infatti di dimostrare le responsabilità del singolo conducente e di ottenere così dall’incidente stradale risarcimento dovuto dalla compagnia assicurativa coinvolta, senza incorrere nel rischio di una liquidazione al ribasso del danno in conseguenza di una dinamica non perfettamente delineata.
Sinistro da turbativa indennizzo diretto: procedure e prove per ottenere il risarcimento danno
Il sinistro stradale definito da turbativa, per sua natura non comportando un urto diretto tra i veicoli, non consente di fatto l'applicazione della procedura di risarcimento danni tramite indennizzo diretto, obbligando il danneggiato a seguire un iter specifico per ottenere il dovuto indennizzo.
Dopo aver prontamente documentato la dinamica del sinistro mediante rilievi, testimonianze e prove fotografiche sul luogo dell'incidente, il leso deve inoltrare formale richiesta di risarcimento danni alla compagnia assicurativa della controparte, corredata da tutta la documentazione idonea a ricostruire in modo inequivocabile le responsabilità del sinistro da turbativa.
Laddove necessario è possibile ulteriormente allegare una dettagliata perizia tecnica, redatta da uno studio infortunistica stradale specializzato, finalizzata a confermare con rigorosa analisi scientifica l'esatta sequenza dei fatti e a escludere qualsiasi addebito di colpa al danneggiato.
Spetta quindi all'assicurazione valutare le prove fornite ed emettere entro sessanta giorni dalla richiesta formale la decisione in merito all'accettazione totale o parziale della richiesta risarcitoria. Nel caso di rigetto, il danneggiato può decidere se ricorrere ad azione legale per ottenere il risarcimento del danno subito a causa del sinistro da turbativa. La ricostruzione chiara e documentata di ogni aspetto della dinamica risulta sempre determinante ai fini del percorso risarcitorio.