Risarcimento danno emotrasfusioni
Oggi vi parleremo del danno da emotrasfusioni.
Per prima cosa, cosa sono le emotrasfusioni?
Le emotrasfusioni (o trasfusioni di sangue) sono considerate a tutti gli effetti un trapianto di tessuto. Come tale necessita quindi del consenso da parte del paziente, poiché è una manovra alla quale sono connessi molti rischi, specialmente secondari a reazioni avverse.
Il caso è il seguente
Un signore cita in giudizio il Ministero della Salute e l’Azienda Ospedaliera di Salerno per ottenere il risarcimento dei danni subiti poiché, dopo essersi sottoposto ad una trasfusione nel 1969 nel menzionato ospedale, gli veniva diagnosticata l’infezione cronica da epatite C, la quale subiva un netto peggioramento nel 2001.
Il Tribunale di Salerno (primo grado di giudizio) rigettava la domanda con la motivazione che nel 1969 l’epatite C non era ancora nota e quindi non se ne poteva prevenire la diffusione.
La Corte d’appello di Salerno (secondo grado) riforma la decisione del Tribunale, statuendo che gravasse in ogni caso sull’amministrazione sanitaria l’obbligo di controllare la provenienza e l’utilizzabilità del sangue impiegato. Riconosceva quindi all’attore un danno biologico (ossia la menomazione all’integrità psicofisica della persona che esplica una incidenza negativa sulle attività ordinarie intese come aspetti dinamico-relazionali comuni a tutti) permanente del 40% calcolato dal 2009, ossia l’anno in cui la malattia cessava di essere latente e iniziava a manifestarsi violentemente. L’ammontare del risarcimento, secondo la Corte d’appello, ammontava ad € 334.902,60 , calcolato usando le Tabelle del Tribunale di Milano.
Il motivo fondamentale del ricorso in Cassazione da parte del danneggiato è che la Corte d’appello ha calcolato il risarcimento solo da quando si sono manifestati i sintomi, mentre, secondo lui, dovevano essere calcolati dal 1969, ossia dalla data in cui è stata effettuata l’emotrasfusione.
La Cassazione ritiene infondato il ricorso del danneggiato.
Dalla sentenza della Cassazione si evincono i seguenti principi in tema di risarcimento a seguito di trasfusione di sangue:
- In caso di danno lungo-latente (come in questo caso), il diritto al risarcimento decorre del momento in cui si manifestano i sintomi della malattia e non da quando viene contratta l’infezione;
- Per la liquidazione del danno vengono utilizzate le tabelle del Tribunale di Milano, senza riconoscere un importo aggiuntivo per il danno morale, poiché costituirebbe una duplicazione risarcitoria.