Incidente con ragione con auto da rottamare: tra resistenze assicurative e diritti del proprietario
Le tematiche inerenti agli incidenti con ragione con auto da rottamare rimangono al centro di importanti sviluppi normativi e giurisprudenziali. Negli ultimi anni, si è assistito ad un progressivo chiarimento dei confini che regolano i rapporti tra danneggiati e compagnie assicurative alla luce di casi concreti portati all'attenzione della Cassazione.
In questo scenario, risulta di particolare interesse l'ordinanza del 2023 con cui la Suprema Corte è intervenuta a precisare la posizione del proprietario di un veicolo coinvolto in incidente, tutelando con fermezza il diritto di costui a ricevere un risarcimento commisurato al danno realmente subito e non vincolato a meri parametri di convenienza economica. Tale pronuncia ha segnato un significativo mutamento di prospettiva, dal momento che in precedenza l'automobilista si vedeva spesso negata la facoltà di scegliere la riparazione del mezzo qualora i costi fossero risultati "antieconomici" per l'assicuratore.
A seguito della novità giurisprudenziale analizziamo quindi con taglio approfondito le dinamiche che caratterizzano la delicata fase successiva al sinistro, momento nel quale uno studio infortunistica stradale riveste un ruolo di primo piano nel tutelare gli interessi dell'assistito di fronte alla compagnia, fornendogli gli strumenti per scegliere in piena autonomia l'opzione risarcitoria più idonea alle proprie esigenze.
Incidente con ragione con auto da rottamare: Cosa dice la legge e come si comportavano le assicurazioni
La legge in materia di incidenti con auto da rottamare e il comportamento delle assicurazioni è sempre stata oggetto di interpretazioni. Fino a poco tempo fa, in caso di "incidente con ragione con auto da rottamare", le compagnie assicurative erano restie nel riconoscere un risarcimento quando i costi di riparazione superavano sensibilmente il valore commerciale del veicolo incidentato. Tuttavia, con l'ordinanza della Cassazione del 2023, la situazione è notevolmente cambiata.
La Suprema Corte, con la sentenza n. 10686 del 2023, ha chiarito come l'assicurazione debba rimborsare i danni anche qualora essi superino il valore di mercato dell'auto coinvolta. È così tutelata la scelta del danneggiato, il quale può avere motivate ragioni per preferire la riparazione anziché la sostituzione del veicolo, nonostante la riparazione comporti costi elevati. In passato, proprio allo scopo di evitare riparazioni antieconomiche, le compagnie assicurative tendevano ad offrire risarcimenti non oltre il valore commerciale dell'auto, costringendo spesso il proprietario alla rottamazione.
Oggi la Cassazione riconosce come, anche in presenza di un elevato costo di riparazione, non si abbia un "aumento di valore" del veicolo riparato che vada a beneficio del danneggiato. Pertanto, la facoltà di scelta tra riparazione e rottamazione spetta ora al solo danneggiato. Affidandosi a un’agenzia infortunistica stradale è ora possibile riuscire a ottenere la liquidazione dei danni dall’assicurazione in base al preventivo del carrozziere, senza poter imporre limiti in base al valore commerciale dell'auto incidentata. Con la sua ordinanza, la Suprema Corte ha dunque chiarito compiutamente la posizione del danneggiato nell'incidente con ragione con auto da rottamare.
Incidente senza colpa e auto da rottamare: Opzioni per l'automobilista dopo un incidente
In seguito a un incidente senza colpa e auto da rottamare, l'automobilista si trova davanti a diverse opzioni. Qualora i danni riportati dal veicolo siano tali da rendere antieconomica la riparazione, il proprietario deve valutare se scegliere la rottamazione oppure se tentare di vendere l'auto, anche solo per ricavare pezzi di ricambio.
Altra possibilità è acquistare un'auto nuova o usata in sostituzione di quella incidentata. Tuttavia, prima di prendere qualsiasi decisione, è importante che l'automobilista contatti un’agenzia di infortunistica stradale per richiedere e ottenere il giusto indennizzo incidente stradale.
Come abbiamo visto, infatti, grazie alla sentenza della Cassazione del 2023, anche in presenza di un’auto datata il risarcimento deve corrispondere all'intero ammontare dei danni riportati dal veicolo. Soltanto dopo aver ottenuto la liquidazione da parte dell'assicurazione, il proprietario può valutare con cognizione di causa se effettuare una riparazione, ancorché costosa, o se optare per una delle altre soluzioni a sua disposizione.
La facoltà di scelta tra le varie opzioni rimane comunque una prerogativa esclusiva dell'automobilista, il quale deve poter decidere in piena autonomia la strada migliore, a seconda delle proprie specifiche esigenze e al netto del completo risarcimento assicurativo.