Danni da fuochi in feste notturne e falò in spiaggia
Una recente sentenza della Cassazione (n. 7362/19) sottolinea una specifica cautela di cui deve caricarsi l’amministrazione, ovvero, la ripulitura delle spiagge.
Le feste notturne estive in cui avviene l’accensione di fuochi non sono infatti da considerarsi un evento imprevedibile o inevitabile: un’adeguata operazione di pulizia avrebbe permesso di evitare i danni in oggetto.
Stiamo parlando di un episodio che si è verificato in Sicilia, dove un minore è stato soggetto a ustioni causate da braci ardenti nascoste sotto la sabbia, risultato di un falò in spiaggia organizzato da ignoti la sera prima.
Secondo quanto afferma la Corte di Cassazione, sarebbe stato compito del Comune provvedere all’adeguata ripulitura della spiaggia e può dunque considerarsi responsabile di un danno che “non è causato da un’omissione in senso proprio, bensì da una condotta attiva (la difettosa pulizia dell’arenile) derivante dall’omesso rispetto di una regola cautelare: quella di pulire adeguatamente l’arenile dai rifiuti”.
In base alle norme di legge, tra cui il D.Lvo 22/1997, la rimozione dei rifiuti dagli arenili che rientrano nei “perimetri urbani” costituisce un obbligo del Comune, mentre spetta invece alla Regione rimuovere quelli presenti nei cosiddetti “perimetri extraurbani”.
È dunque valida la violazione di una “cautela specifica da parte del Comune, che non può dirsi, come ritiene il ricorrente inesigibile o rispetto alla quale il danno è dovuto al fortuito, in quanto la rimozione dei rifiuti non è stata adeguata, e non può considerarsi imprevedibile la presenza di braci, anche se nascoste sotto sabbia, in un periodo in cui gli utenti dell’arenile sono soliti fare falò notturni”.
E’ possibile quindi affermare con certezza che “la presenza delle braci è conseguenza del mancato rispetto della regola cautelare di pulire l’arenile da parte del Comune, e perciò stesso non può considerarsi fatto imprevedibile e inevitabile, posto che, pulendo adeguatamente, si sarebbe evitato il danno”.
La sentenza, che ha come oggetto il tema dei danni causati da fuochi e falò in spiaggia, costituisce una forma di tutela a tutti coloro che dovessero subire lesioni a causa di eventi di questo tipo e spinge a una maggior attenzione gli Enti locali preposti alla prevenzione di simili situazioni.