Bollo scaduto cosa succede?
Bollo scaduto cosa succede? Vediamo insieme le casistiche. Il caso del bollo auto scaduto e non pagato interessa purtroppo un numero significativo di automobilisti, più di quanto si possa immaginare. Le motivazioni possono essere le più disparate: dimenticanza, difficoltà economiche, errori nella notifica della scadenza.
In molte occasioni, inoltre, l'Agenzia delle Entrate commette propri errori, ad esempio nel calcolo delle more e delle sanzioni, nella gestione dei pagamenti ridotti, nell'indicazione dei termini di prescrizione.
Quando ci si trova in questa situazione, normalmente si è investiti da una valanga di cartelle, avvisi bonari e solleciti che creano ansia e smarrimento. Spesso il contribuente si trova da solo a dover far fronte a una pratica dai molteplici risvolti.
È qui che diventa fondamentale l'intervento di esperti del settore come Infortunistica Veneta. L'Agenzia sa muoversi con cognizione tra le pieghe della normativa e conosce le "falle" del sistema. Grazie alla sua expertise è in grado di analizzare nel merito i singoli casi, verificare la presenza di irregolarità ed esperire tutte le azioni utili per ottenere uno sgravio, una rateizzazione o la cancellazione di sanzioni e more.
Affidandosi ai professionisti, il contribuente ha certezza di ricevere la tutela e il supporto più adeguati alla propria situazione.
Bollo scaduto cosa succede?
Il mancato pagamento del bollo auto nei termini di legge comporta l'applicazione di sanzioni amministrative da parte dell'Agenzia delle Entrate. In particolare, oltre alla somma dovuta per l'imposta di bollo e gli interessi di mora, sono notificate una mora (pari all'1% per ciascun giorno di ritardo fino ad un massimo del 30% dell'importo bollo) ed una sanzione (30% dell'importo del bollo) per irregolarità.
Successivamente, se permane il mancato pagamento, si procede alla notifica di un'ulteriore cartella di pagamento dal valore sempre crescente, in aggiunta all'iscrizione a ruolo per il recupero coattivo del debito.
Chi si trova in questa situazione può rivolgersi ad Infortunistica Veneta per valutare ogni opzione per sanare la propria posizione in relazione a questa e a molteplici altre casistiche come, ad esempio, la contestazione della multa patente dimenticata presentando apposita istanza di annullamento. Gli esperti dell'agenzia possono anche predisporre eventuali ricorsi avverso i provvedimenti sanzionatori, al fine di ottenere una riduzione o cancellazione degli importi dovuti.
Multa bollo non pagato: cosa prevede la legge
Il mancato pagamento del bollo auto nei termini di legge costituisce una vera e propria evasione di imposta punita con apposite sanzioni. La normativa di riferimento è stabilita dal D. Lgs. 446/1997 che prevede:
- Articolo 3 comma 1: in caso di omesso versamento delle tasse automobilistiche, si applica una sanzione amministrativa pecuniaria pari al 30% dell'importo dovuto.
- Articolo 3 comma 2: è prevista inoltre l'applicazione di una mora giornaliera pari all'1% dell'importo dovuto per ogni giorno di ritardo, fino ad un massimo del 30% dell'importo medesimo.
- Articolo 6: la gestione delle entrate relative alle tasse automobilistiche è demandata all'Agenzia delle Entrate, che provvede all'accertamento, all'iscrizione a ruolo e alla riscossione dei relativi debiti.
In caso di persistente inadempienza, l'Amministrazione Finanziaria iscrive il debito in ruolo per l'avvio dell'attività di riscossione forzosa, includendo anche le spese di procedure. Quando si fa riferimento all'"iscrizione in ruolo" si intende un provvedimento dell'Agenzia delle Entrate attraverso il quale il debito derivante dal mancato pagamento del bollo auto è formalmente registrato in appositi registri di riscossione. Ciò avviene dopo che il contribuente è stato messo più volte in mora con avvisi e solleciti di pagamento rimasti inevasi.
A seguito dell'iscrizione in ruolo, il debito è inserito nella “terza fase della riscossione”, quella c.d. “forzosa”. Significa che il contribuente è affidato agli Agenti della Riscossione (ex Equitalia) che possono avviare procedure esecutive come il fermo amministrativo del veicolo, il pignoramento del quinto dello stipendio o il prelievo coattivo sul conto corrente.
Per far fronte a possibili errori, piuttosto comuni sia per questa che altre casistiche, come ad esempio nel caso di multa mancata revisione, Infortunistica Veneta suggerisce di regolarizzare prontamente la propria posizione avvalendosi, se necessario, anche del supporto dei legali dell'agenzia ai fini della presentazione di ricorsi per annullamento in autotutela.
Richiesta annullamento sanzione bollo: procedure di annullamento delle sanzioni per bollo auto non pagato
In presenza di un avviso di accertamento per omessa dichiarazione e versamento del bollo auto, è possibile avviare presso l'Agenzia delle Entrate la procedura di annullamento in autotutela delle sanzioni irrogate. I legali di Infortunistica Veneta assistono il contribuente nella predisposizione del ricorso gerarchico, documentando le ragioni dell'eventuale erronea applicazione delle sanzioni ovvero dei motivi di legittimo affidamento.
La richiesta, completa della documentazione a corredo comprovante l'avvenuto pagamento del bollo o l'insussistenza dei presupposti sanzionatori, deve essere inoltrata in via prioritaria tramite raccomandata con avviso di ricevimento. Decorsi 60 giorni dalla presentazione senza ricevere riscontro, si considera l'istanza respinta tacitamente ed è possibile proporre eventuale ricorso giurisdizionale. Nelle more della definizione del contenzioso, Infortunistica Veneta consiglia il versamento a titolo di autotutela per scongiurare l'avvio di procedure coattive.
L'Agenzia opera a tutela degli interessi del contribuente per gli esiti più favorevoli della vertenza.